La
perfezione troppo perfettina ci blocca a danno della creatività e della
fantasia. Quando vogliamo fare le cose perfette, precise, senza errori, non
dandoci la possibilità di sbagliare, rischiamo di paralizzarci.
La
creatività ha bisogno di libertà. Sentirsi liberi di creare è sentirsi liberi
di sbagliare. Quante cose non facciamo per paura di sbagliare, per paura di
fare brutte figure in pubblico, per paura di non corrispondere alle
aspettative, per paura di pronunciare la parola sbagliata, per paura di
balbettare, per paura di non piacere, per paura di non sentirci all’altezza?
Quante cose non facciamo per paura di risultare goffi, impacciati, brutti,
ridicoli, sciocchi, stupidi? Quante cose non facciamo per paura di prendere un
cattivo voto, di non corrispondere al modello di studente o di figlio? Quante
cose non facciamo per paura di non essere un Michelangelo, un Benigni, un Marlon
Brando, un Cicerone? Quante cose non facciamo per paura di incespicare, per
paura di non sentirci apprezzati, per paura di non essere PERFETTI, di una
PERFETTA PERFEZIONE?
Essere
perfettini ci limita, ci blocca, ci paralizza, ci penalizza. Essere perfettini
ci fa camminare, ragionare, immaginare con il freno a mano tirato. Allora al
bando la perfezione. Diamoci tutto lo spazio ed il tempo di sbagliare. Errare
si deve e si può. Errare deve diventare la regola aurea di vita. Possiamo
sbagliare anche il condizionale, il congiuntivo, i tempi ed i modi dei verbi.
Potremmo così dire: se io mi permetterei di sbagliare fossi perfetto. Possiamo permetterci
di giocare come centravanti di sfondamento del Barcellona e sbagliare tutti i
calci a porta vuota dopo avere smarcato 11 giocatori in campo.
Perfetto!
Errare divinum est, dicevano i latini che di latino e di sbagli se ne
intendevano.
Cosa
faremmo, allora, se ci consentissimo di sbagliare di più?
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Scrivere il migliore
romanzo del secolo
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Girare
un film con star di Hollywood
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Fare
concerti in giro per il mondo con i Pink Floyd
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Parlare in pubblico al posto del presidente Usa Obama
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Intervenire
come opinionista in tv
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Fermare
la gente in piazza, fare amicizia, abbracciarla e baciarla
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Ballare
nelle balere, nelle discoteche, in piazza
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Recitare
in tutti i teatri d’Italia e del mondo con i più bravi attori
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Condurre
una trasmissione televisiva negli Stati Uniti
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Prenotarsi
per presentare il festival di Sanremo nel 2013
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Prendere
una laurea dietro l’altra
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Esercitare
la professione di maestro di vita
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Dare
lezioni di scrittura a Stephen King
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Dare
lezioni di cinema a Giuseppe Tornatore
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Dare
lezioni di arte a Pablo Ricasso
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Dare
lezioni di Italiano a Alessandro Manzoni
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Dare
lezioni di comicità a Roberto Benigni
- Dare lezioni di scrittura umoristica e di gialli a Andrea Camilleri
1 commento:
parole sacrosante!!!
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