lunedì 2 febbraio 2009

Sicilia contro Inghilterra, è guerra di posti


Mamma mia! Anche in Sicilia scoppia la protesta contro gli inglesi accusati di occupare illegittimamente posti riservati agli indigeni locali. È la risposta agli scioperi delle tute blu britanniche e alla mobilitazione promossa dai sindacati di Sua Maestà contro gli operai siciliani di una ditta di Siracusa, la Irem, che ha ottenuto una commessa nella raffineria Lindsey Oil della Total, nel Lincolnshire.
Ad Agrigento, ad esempio, si protesta pure contro i morti. Si protesta contro l’inglese Alexander Hardcastle che da 75 anni occupa, non si sa a che titolo, un posto nel cimitero di Bonamorone, in una posizione privilegiata rispetto ad altri defunti locali. L’inglese ha, infatti, vista mare e un panorama mozzafiato godendo di una aperta visione sulla Valle dei Templi. A innescare la protesta sono stati per primi i morti del camposanto agrigentino, soprattutto quelli sistemati in angusti loculi e gli scheletri ammassati in promiscui ossari. Hanno gridato contro quella che è stata definita un’ingiustizia esterofila, un inchinarsi allo straniero colonizzatore. I familiari dei defunti siciliani reclamano ora giustizia per i propri cari chiedendo l’utilizzo a turno part-time dello spazio occupato per tre quarti di secolo da Hardcastle. Mentre in Inghilterra si protesta al grido: “i posti inglesi agli inglesi”. In Sicilia si risponde urlando: “Via gli inglesi dai posti siculi”. Un bel derby europeo, nel libero mercato europeo.
C’era da aspettarselo, sia per la crisi economica mondiale sia anche per ciò che gli inglesi hanno combinato in Sicilia. Prendiamo il caso di Alexander Hardclastle. Nel 1921, con il grado di capitano lasciò l’esercito inglese attirato dalla Sicilia. Il nostro capitano, all’età doi 48 anni, si stabilì ad Agrigento rapito dai suoi tesori archeologici. Spese l’intera sua fortuna a studiare le antiche vestigia e a erigere i ruderi di ciò che il tempo e l’ignoranza dell’uomo avevano lasciato degli edifici sacri greci nella Valle dei Templi. Senza Hardcastle, nella collinetta dell’antica Akragas, si sarebbero potute costruire delle belle villette moderne, o dei lungimiranti grattacieli di centinaia di sopraelevazioni con vista Mediterraneo. Un bell’affare! Ed invece si deve fare i conti con vincoli archeologici che vietano perfino l’aerofagia per paura di letali vibrazioni sismiche. L’inglesino è morto nel 1933 nel manicomio cittadino, in perfetta solitudine. Su sua richiesta, Alexander Hardcastle è stato sepolto in una modesta tomba con una finestrella proprio sulla Valle dei templi, per farvi entrare la luce dorata e il profumo dei mandorli in fiore. Ora, dopo 75 anni, c’è chi chiede il suo allontanamento per “abusivismo”. Chiara la ritorsione nei confronti dei connazionali per le plateali contestazioni in patria.
Mamma mia!

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com/”)
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