sabato 27 ottobre 2007

Disoccupati da arrestare, senza lavoro trasgrediscono la legge


Il lavoro nobilita l’uomo. Senza lavoro l’uomo non è nobilitato. Con lavoro insufficiente l’uomo è incazzato. Con un lavoro precario l’uomo è mortificato. Con un lavoro flessibile l’uomo è preso per il culo.

Il lavoro c’è, per tutti. È legge dello Stato. È scritto sulla Costituzione. È sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Umanità. La Costituzione della Repubblica italiana, addirittura, al primissimo articolo recita solennemente: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. A rincarare la dose interviene l’articolo 4 che dice chiaramente: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
La dichiarazione universale dei diritti umani proclamata nientemeno che dall’Onu nel lontanissimo 1948 colloca il diritto al lavoro al ventitreesimo posto su una lista di trenta articoli. L’articolo in questione ci dice inequivocabilmente: “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione”.

Il lavoro c’è, per legge. Chi afferma il contrario va contro legge. È un diritto sacrosanto di tutti avere un lavoro, guadagnarsi da vivere, avere una ricchezza, una dignità, farsi una famiglia, costruirsi un futuro. I disoccupati, i tanti disoccupati, i milioni di disoccupati dovrebbero essere arrestati perché trasgrediscono una legge nazionale e una legge mondiale. Il lavoro c’è, anche se flessibile c’è. La flessibilità nel lavoro è un concetto importantissimo. Il lavoro non solo c’è ma si dilata, si allunga, si allarga. E si accontentano più persone. Il lavoro flessibile è il lavoro moderno. È meno gravoso, più europeo. Chi ci sta, fatica poco. Con il lavoro flessibile tutti i flessibili sono contenti e soddisfatti. I lavoratori flessibili hanno, infatti, molto più tempo libero da dedicare all’approfondimento sul tema del guadagno flessibile e più tempo per lavorare all’organizzazione di manifestazioni di piazza, alle emigrazioni o agli stati di disperazione.
Chi non ha un lavoro flessibile, un guadagno flessibile, una mentalità flessibile, un’alimentazione flessibile, un umore flessibile, è solo una persona noiosamente ricca, troppo occupata, con un lavoro stabile e senza pensieri per il futuro dei propri bambini.
iliubo
(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com")

mercoledì 24 ottobre 2007

Gas serra, arriva lo sciopero dei suicidi contro la fine del mondo


Sciopero dei suicidi, stanchi di subire mortificazioni. Gridano: non c’è più gusto! Ed hanno ragione con i tempi che corrono.
Il sindacato di categoria ha annunciato lo sciopero degli iscritti con l’astensione totale da gesti insani.
I suicidi ce l’hanno con i governi che non adottano efficaci misure per limitare le emissioni dei gas serra nell’atmosfera, per frenare l’avvelenamento dell’aria, per arrestare il surriscaldamento del pianeta e lo stravolgimento dei climi, per far cessare la violenza della natura che sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione, la distruzione delle risorse agricole, ondate di caldo torrido ecc. ecc.
La Terra si sta avviando rapidamente al disastro e il suicidio individuale sta perdendo gradualmente il suo antico appeal. Il suicidio non tira più. Togliersi la vita, oggi come oggi, non ha più senso. L’umanità è, infatti, avviata al suicidio collettivo e questo, ai suicidi di professione, non va giù.
Perché uccidersi quando si è, universalmente e coscientemente, dato il via alla fine del mondo?
I suicidi ce l’hanno anche con i singoli cittadini. Ognuno, nel proprio piccolo, sta contribuendo all’avvento dell’apocalisse.
Al sindacato dei suicidi è già arrivata la solidarietà dei kamikaze ai quali, ogni volta che saltano in aria, arrivano pernacchie e fischi di scherno.
iliubo
(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com")
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