venerdì 18 giugno 2010

Tommaso Fazello, storico, archeologo e politico


“Tommaso Fazello, non è solo il Padre della Storia siciliana, ma soprattutto il fondatore dell’Archeologia e un grande Politico”. È una delle tante chicche che ci regala lo scrittore, storico e giornalista saccense Francesco Cassar nella sua ultima pubblicazione: “Storia di Sciacca” II volume, edito da Tele Radio Sciacca.
Il testo abbraccia i secoli XV e XVI. E’ la continuazione del volume pubblicato nel 1997 in cui Francescso Cassar ci raccontava la storia della città dalle origini fino al milletrecento.
Il nuovo libro è costituito da quattro densi capitoli: “Il Quattrocento aragonese e il Cinquecento spagnolo - “Sciacca promossa Urbs Digna” - “Il Caso e le sue conseguenze” - “Tommaso Fazello”. L’opera ha lo scopo di “contribuire a una più veritiera cognizione del periodo” con i suoi principali avvenimenti e personaggi.
A seguito del noto Caso di Sciacca, fa rilevare l’autore, gli storici hanno parlato di una “Sciacca rimasta distrutta, desolata nella popolazione, nobiltà emigrata, con effetti durati 300 anni ”. Francesco Cassar sostiene invece, su basi documentali, che “non è accaduto nulla di tutto ciò”.

Francesco Cassar definisce, inoltre, Tommaso Fazello, non solo come Padre della Storia di Sicilia, ma come Protoarcheologo in assoluto e pure un grande Politico.
“Il frate – leggiamo nell’edizione del 9 giugno 2010 del settimanale agrigentino l’Amico del Popolo - non deve essere ricordato soltanto come Padre della Storia Siciliana. Infatti la sua pur coltissima lettura della storia, non essendo ancora libera da pastoie narrative, si staglia per qualcos’altro. Questo ‘qualcosa’ è da ravvisarsi nella fondazione dell’archeologia con le sue scoperte straordinarie, cominciando da Selinunte. Il dato archeologico è dunque ineludibile, con la topografia e la numismatica, per comprendere lo sviluppo storico “unitario” della sua Sicilia. Nel senso “politico” cioè, di sicuro colto e recepito dal vicerè Juan De Vega, alter ego dell’imperatore Carlo V, poiché la Sicilia aveva bisogno, per essere governata, di un fondamentale “spirito aggregante” avverso gli individualismi, i particolarismi e gli stessi egoismi nobiliari. Fazello, scrive Cassar, primo a notarlo dopo cinquecento anni, non è soltanto un grande “politico” stante la suesposta peculiarità, ma perché si muove con estrema accortezza per il progresso. Esempio di questa sua ulteriore connotazione è la provata capacità di rapportarsi con i grandi, cercando senza posa di incanalare il potere verso i suoi “lati positivi”. Non ultima è la sua straordinaria inclinazione a muoversi per realizzare la “Concordia tra gli Ordini ecclesiastici”. Fazello dunque, grande storico, ma “primo archeologo” la cui valenza è del tutto attuale ai livelli mondiali. Riguardo al “politico” è una scoperta, non secondaria, che onora Cassar”.

Sono molte le pubblicazioni di Francesco Cassar in quasi quarant’anni di ininterrotta attività da scrittore, studioso, storico ed anche giornalista. Tra i suoi libri ricordiamo: Politica viceregia in Sicilia (Sciacca 1973), Verga, Pirandello e Quasimodo (Sciacca-Messina 1978), I edizione di Viaggiatori di Sciacca (Sciacca 1982), Saverio Friscia tra Risorgimento e Stato Unitario (Agrigento 1986), i Viaggiatori di Sciacca II edizione (1995), Storia di Sciacca dalle origini al secolo XIV (1997), i Viaggiatori di Sciacca III edizione (2007).
iliubo
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