sabato 5 giugno 2010

Lulo, l'artista "cocciuto" di Sciacca


I cocci di pietra, di vetro, di legno come il colore. Le mani come pennelli. È il modo di esprimersi dell’artista “cocciuto” Giulio Lorubbio, in arte Lulo. La sua arte comincia ad uscire dagli spazi limitati di una tavola di legno per impreziosire interi luoghi urbani. Il tutto a Sciacca, città d’arte, di ceramica, di carnevale, di storia, di mare, di pesce, di sole, di calore, di spontaneità. Elementi, questi, che sono dentro l’arte di Lulo che di Sciacca non è. Giulio Lorubbio non è neanche siciliano. E’ nativo di Montalbano Jonico, località in provincia di Matera. Vive a Sciacca da diversi anni perché si è innamorato di questo lembo azzurro di terra, così come tanti altri (come l’imprenditore londinese sir Rocco Forte che ha realizzato un bellissimo golf resort in località Verdura). Lorubbio opera nel settore turistico, gestendo Bed and Breakfast con la sigla “Lulo & Gaga”. Ma fa l’artista realizzando opere molto originali e con elementi poveri, riciclati, trovati per strada, in spiaggia, al porto, in campagna. Nelle sue passeggiate artistiche, riesce a portare a casa cocci di pietra, piastrelle rotte, frammenti di vetro, pezzi di legno, tronchi d’albero, reti, galleggianti, conchiglie, brandelli di vasi di ceramica ecc. Per i comuni mortali, sarebbe materiale inerte, insignificante. Per l’artista, è materiale vivo che attende solo di assumere nuove forme. Lulo riesce a dare vita ai cocci abbandonati. Li pulisce, a volte li colora, li studia, li accarezza, li unisce su un supporto qualsiasi per creare straordinari quadri, dai soggetti più disparati e sempre diversi per forma, cromatismo e composizione. Sono paesaggi marini, panorami, nature morte. L’artista cocciuto è stato così cocciuto che si è messo in testa di dipingere con le sue pietre un cortile del centro storico di Sciacca. Il cortile Carini, nella centralissima piazza Saverio Friscia, all’ingresso della città, è divenuto un luogo d’arte, un sito di attrazione artistica. All’interno, ci sono delle case abitate ed anche delle antiche grotte, che l’imprenditore turistico ha trasformato in Bed and Breakfast. Come se non bastasse, l’imprenditore-artista ha abbellito le mura, la scalinata d’ingresso, la parete d’appoggio di una fontana con varie composizioni di cocci in ceramica e di frammenti di pietra colorata. Il risultato è un angolo di centro storico che ha acquistato nuovo valore, nuovo pregio. Un angolo della città che si lascia ammirare e fotografare.
In una città turistica, grazie alla fervida fantasia di un artista, il cortile Carini è divenuto anche un luogo di attrazione turistica.
Lulo, è a nostro modestissimo parere, esempio di amore per l’arte e per la città d’adozione. Ed è un esempio di autopromozione. Chi passa davanti l’ingresso del cortile non può fare a meno di fermarsi e osservare meravigliato la bellezza del “cocciuto” angolo urbano. Il turista e l’amante dell’arte non possono fare a meno di immortalare il quadretto con un clic della macchina fotografica e salire gli scalini fino ad arrivare al Bed and Breakfast, fare i complimenti all’autore, e godere con gli occhi dello spirito di tanta bellezza (suoi quadri li troviamo appesi alle pareti degli alloggi che mette a disposizione del turista e di locali pubblici come al Bar Scandaglia nella centralissima Piazza Scandialiato).
Un esempio sicuramente da seguire, in una città che già vede scatenato l’estro dei saccensi e dei tanti maestri ceramisti di Sciacca. Facendo un giro nel centro storico, da San Michele al porto, possiamo ammirare grandi pannelli in ceramica in angoli di diversi luoghi urbani o abitazioni con balconi e scalinate ingioiellate di vasi e piastrelle in ceramica.

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)
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