sabato 10 novembre 2007

Informazione, Hitler: Viva la libertà di stampa e la diversità di pensiero


Viva la libertà di espressione e di informazione. Viva la libertà di pensiero. Viva l’articolo 21 della Costituzione italiana. Viva tutti gli articoli 21 delle Costituzioni del mondo. A morte i giornalisti. In prigione chi si permette di rompere il muro della censura. Multe salate a chi dice che il bello è bello ed il brutto è brutto. Scorticamento, o altre torture a piacere, per chi disattende gli ordini dei Dipartimenti di Propaganda. I giornali debbono scrivere liberamente ciò che ordina il Capo Censore. Guai a criticare. Guai a commentare. Guai ad aprire gli occhi. Guai a muovere la lingua. Guai a porre domande. Guai a scavare. Bisogna solo riportare e parlare bene. Bisogna semplicemente dire che tutto va a gonfie vele. Bisogna solo ribadire che l’inquinamento non esiste, che la povertà è un’invenzione, che i prigionieri del pensiero critico se la spassano in hotel a cinque stelle.
E poi perché lamentarsi quando la censura agevola il lavoro della stampa rendendo meno faticosa l'attività dei giornalisti? Ti dice cosa è successo, ti suggerisce cosa devi scrivere, ti elargisce utili consigli su come devi raccontare un fatto e come impaginarlo. I giornalisti dovrebbero essere contenti della censura: gli consente di prendre lo stipendio limitandosi a copiare ciò che gli arriva dall’alto. Non debbono sforzarsi di pensare. Ci sono altri che pensano per loro. L’unico inconveniente è che, con gli Uffici Statali di Propaganda, tutti i giornali e i telegiornali diventano uguali, tutte le trasmissioni televisive sono delle fotocopie e le tv sono infarcite di film e programmi di intrattenimento. Ma il livellamento, l'omologazione, la noia, il pensiero unico, sono inconvenienti che si superano non pensandoci e soprattutto non parlandone. E poi quante domande!? Come disse un giorno genitore sordomuto al figlio sordomuto: zitto e muto!
Passano gli anni, trascorrono i secoli e i Min.Cul.Pop. sono sempre attivi. Lo erano ai tempi del regime fascista in Italia, lo erano ai tempi della contemporanea follia nazista di Hitler e continuano a esserlo oggi in diverse parti del mondo, dove vigono sistemi dittatoriali o fintamente democratici.
Come un giorno disse Adolf Hitler, facendo visita ai numerosi giornalisti rinchiusi in camere di tortura, con le bocche tappate con nastro isolante, le mani incatenate e le teste "sporche" inserite in apposite centrifughe per il lavaggio del cervello: Viva la diversità di pensiero! Viva la sincerità di espressione! Abbasso il bavaglio alla stampa! Viva la libertà!
iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com")

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mercoledì 7 novembre 2007

Quando studiare fa male al successo e al conto in banca


Senza scuola e miliardari. Senza titolo di studio e potenti. Senza istruzione da banco e personalità di successo. Il collega del blog College Startup smonta la teoria secondo cui per affermarsi bisognerebbe faticare da giovani con libri, professori e esami.
Ricordo ancora gli schiaffi, i pizzicotti, le pedate, le bastonate, la sedia elettrica quando non avevo voglia di studiare, quando non mi andava di imparare a memoria la tabellina dell’uno. Che dolore! Che carni nere! Per poi sapere che è stato tutto tempo sprecato e che avrei potuto farne a meno.
Il blog College Startup stila una classifica di celebri nomi diventati super ricconi pur non avendo frequentato scuole superiori e università. Bill Gates, fondatore dell’impero Microsoft, ha abbandonato l’università e non si è mai laureato. Pur non di meno, da un decennio è tra gli uomini più ricchi del mondo. Stesso destino per Steve Jobs, fondatore della Apple Computer. L’imprenditore Richard Branson, proprietario in America di ben 360 aziende, ha abbandonato gli studi a 16 anni. La stilista Coco Chanel, dopo un infanzia povera e in orfanotrofio, è diventata celebre nel mondo senza aver frequentato alcuna scuola di alta specializzazione. Il disegnatore di Topolino ha smesso di studiare a 16 anni ma poi è diventato Walt Disney. Frank Lloyd Wright ha fatto scuola in architettura, divenendo un maestro nel ventesimo secolo pur non essendo mai scritto in nessun istituto superiore.
Che dire? Meglio abbandonare la scuola in giovane età e diventare da grandi personalità felici, ricche sfondate e di successo che laurearsi, titolarsi con corsi di specializzazioni e master, per poi fare la fame ed essere disoccupati depressi dopo una vita di faticosi studi.

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com")
Per approfondimenti

martedì 6 novembre 2007

Ammalarsi d'amore contraendo matrimonio


Vivere, amare, sposarsi! Non c’è gioia più bella.
Sposarsi! Unirsi! Accoppiarsi! Diventare un corpo solo… per modo di dire, perché quando si va di corpo ci si divide temporaneamente per avere un minimo di privacy ed evacuare in santa pace, sforzandosi di completare un cruciverba o il manuale con i consigli utili per uccidere tua moglie o tuo marito e rendere finalmente il matrimonio felice!
L’amore è il collante. Ecco perché ti senti infastidito… perché ti senti tutto il giorno appiccicaticcio. Hai paura che ti abbiano contagiato un malanno. Non a caso si dice “CONTRARRE MATRIMONIO!”. Mai verbo è stato così azzeccato! Contrarre matrimonio come se si stesse per contrarre la malaria o la peste.
Attenzione ai luoghi che da celibi o nubili si frequentano. Il matrimonio si può contrarre al municipio, legalmente, o si può contrarre in chiesa con tutti i conforti religiosi e la santa benedizione. Si può convivere ma in presenza di un compagno ricco a chi va l’eredità? Non conviene! Ti ammali d’amore per l’eternità. E guai a pensare di guarire, a pensare di divorziare! Per il resto dell’eternità devi pagare gli alimenti e mantenere lo stesso tenore di vita alla consorte che, scoprirai dopo, era il tenore della vita che tua moglie ha conosciuto al conservatorio, e con cui ti faceva le corna a suon di musica.
All’inizio non capisci niente, in balia come sei di un’emozione totalizzante che ti rammollisce. Dopo i primi giorni di amore, ti accorgi che ci sono i piatti da lavare, il cesso da pulire, le mutande bruciacchiate nella parte posteriore da sbiancare, il pavimento da lucidare.
Trovi la soluzione. Dividi equamente gli impegni domestici. Alla femmina i piatti, il cesso, la biancheria, il pavimento. All’uomo, in rappresentanza della coppia, il meritato riposo pomeridiano.
Ti fai una famiglia, hai la distrazione dei figli, della tv, del computer, di internet, del giornale, del calcio, degli amici al bar... Stai tutto il giorno fuori casa, ma il peso resta.
L’amore, se non alimentato, rinnovato giorno dopo giorno, innaffiato, si appassisce, si trasforma in routine e la routine in noia. Bussi distratto alla porta di casa tua, ti apre tua moglie con i capelli rifatti per dare un po’ di pepe al matrimonio e tu:
- Scusi signora, forse ho sbagliato appartamento!
Ecco allora la donna manager, la donna professionista emancipata che si stacca dalle naturali e storiche attività casalinghe.
E il maschio marito ad aspettare a casa l’arrivo della moglie imprenditrice fino a notte fonda per mangiare e fare tutto il resto (leggesi: doveri coniugali!).
Meglio non sposarsi, allora? Ma come si fa a non innamorarsi, a non seguire l’amore, a giurare fedeltà eterna al proprio l’altro che è, o dovrebbe essere, il tuo prolungamento anche se l’uomo risulta già dotato di natura.
Ci hanno sempre ripetuto: “nel giorno più bello della nostra vita!” Come se fosse l’unico giorno bello della vita di coppia, come se poi ci fosse solo l’inferno.
Ma abbiamo giurato fedeltà nella buona e nella cattiva sorte. Abbiamo firmato il contratto ed i testimoni, chiamati a fare i testimoni, ne sono testimoni.
Ti consiglio di non seguire la consorte quando decide di lasciarti per un altro. È tempo perso. Ti stanchi. Seguendo il consiglio di uno scrittore francese (Sacha Guitry):
- "Se ti portano via la moglie la miglior vendetta è lasciargliela."

Tratto dal discorso del testimone (R.M.) declamato durante le splendide nozze di Fede & Samy (oggi è il suo compleanno: auguri!!! auguri!!! auguri!!!). Il testo integrale si può richiedere a iliubo@libero.it

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com")
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