sabato 23 febbraio 2008

Una legge anti cellulari show con amputazione delle orecchie


Una legge per vietare i cellulari accesi agli spettacoli. La proposta la lancia per la primissima volta il blog di iliubo. È mostruoso sentire squillare a tutto volume una suoneria polifonica durante lo svolgimento di una rappresentazione teatrale, un concerto di musica classica, un recital, la proiezione di un film. Ed è altrettanto ripugnante sentire il proprietario del cellulare rispondere senza vergogna alla chiamata, incurante degli sguardi di un pubblico allucinato, fregandosene delle occhiatacce di artisti che, nel bel mezzo di un dramma, si vedono squarciare il momento di massima tensione.
Basta con la mania dei cellulari! Ti rincretiniscono. Ti rimbecilliscono. Ti rincoglioniscono nella globalità del tuo essere potenzialmente coglione. Ti inseguono fino in bagno, fin dentro la doccia, fin dentro il confessionale di una chiesa. Fai la cacca col cellulare. Vai a messa col cellulare. Ti fai i funerali col cellulare. Fai finanche una dichiarazione d’amore col cellulare. Entri in una camera ardente con il cellulare. Dici pronto a voce alta scusandoti con la vedova che attende straziata le tue condoglianze, con la maestra che ti interroga, con il poliziotto che ti ferma per farti la multa, con l’interprete di Amleto che dice "Essere o telefonare". Però ti scusi per l’improvviso squillo al cellulare a cui sei chiamato a rispondere. Mi è capitato di assistere di recente al concerto di un quartetto di musica classica all’interno di una piccola chiesa. C’è chi ha lasciato il cellulare acceso con la suoneria attivata. Ho sentito i telefoni squillare per ben due volte. Una suoneria intonava il “vitti na crozza”. Se il primo squillo ci poteva stare e poteva essere una dimenticanza, il secondo no! Uno dei telefoni raggianti era di una persona seduta a qualche metro di distanza dal mio banco. Questa persona, molto distinta, non si è minimamente scomposta. Ha preso il cellulare e ha risposto con disinvoltura mentre i musicisti davano fiato a flauti e clarinetti. Ha avuto, comunque, l’accortezza di ripiegarsi su se stessa e di rispondere alla chiamata proteggendosi la bocca con una mano per minimizzare il disturbo, per non infastidire il pubblico e i musicisti. Mi è capitato anche nel buio di un cinema essere distratto da continui squilli, dal chiacchiericcio di telefonisti imperterriti, dalla luce di display accesi per l’invio di sms urgenti e non rinviabili.
La legge che proponiamo dovrebbe prevedere 20 anni di galera per chi tiene accesi i cellulari durante un qualsiasi spettacolo, 30 anni di carcere a chi tiene acceso il cellulare con l'aggravante di rispondere alle chiamate durante gli spettacoli, l’ergastolo per chi tiene acceso il cellulare durante uno spettacolo con l'aggravante di rispondere ad alta voce schermandosi la bocca con la mano per non disturbare. La pena può essere commutata con una condanna all’amputazione di una parte anatomica del colpevole. Proponiamo il taglio dell’orecchio, della mano o delle corde vocali.
Chi condivide la campagna “Una legge anti cellulari-show” è pregato di inviare una e-mail di adesione a iliubo@libero.it .
Proporremo questa norma di civiltà al nuovo Parlamento Italiano. I politici sanno cosa significa intervenire alla camera dei deputati o al senato mentre il cellulare gli squilla in continuazione e tutti i colleghi parlamentari lo fissano con lo sguardo perso nel vuoto parlando ad alta voce al telefono cellulare in collegamento con il proprio collegio elettorale.

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

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