sabato 5 settembre 2009

Critica ai criticabili criticoni criticanti


Una critica criticante è criticabile se si compiace ed è fine a se stessa. È criticabile una critica volutamente, piacevolmente, distruttiva. Sono criticabili i criticoni criticanti, critici contro tutto e tutti che amano solo sparare: boom! Senza tenere conto di nulla.
È facilissimo criticare. È facilissimo stroncare. È facilissimo dire questo non va. Più difficile è costruire, fare, mettersi in gioco, metterci la propria faccia, sporcarsi le mani, cercare di fare qualcosa.
Mi chiedo: c’è una scuola dei critici criticoni? Per criticare ci vuole la patente? un diploma serale? Critici si nasce o si diventa? La critica si ha nell’animo? I critici criticano a prescindere? I critici hanno mai provato a realizzare quanto criticano con dovizia di dettagli e abilità di giudizio? I critici hanno mai provato a cimentarsi nell’opera di ingegno che criticano?
Una critica può essere oggettiva, vera, sincera, in buona fede, accettabile, costruttiva, propositiva, utile, graffiante. Ma una critica può anche essere soggettiva e nel peggiore dei casi scorretta, dettata dalla malafede, dall’invidia, dal rancore, dall’odio, dall’ignoranza, dalla superficialità, dall’indifferenza, da un tornaconto personale. Chi paga, in questo caso, il danno procurato da una critica ingiusta? E se sono critici di importanti organi di informazione chi paga i danni del delitto? La critica dei critici affermati è oro colato? Perché un quadro brutto è bello e un quadro bello è brutto? Perché un film che fa cagare merita grande apprezzamento e un film che è un capolavoro deve essere bruciato? Perché un libro che fa schifo si deve assolutamente comprare e un libro che fa emozionare è meglio che raggiunta la locale discarica? Perché un'iniziativa ha successo a prescindere e un'altra iniziativa è un insuccesso a prescindere? Perché una buona idea è da deridere mentre una cattiva idea è la salvezza della nazione? Chi decide cosa? Chi decide il comportamento della gente? Chi decide di condizionare il comportamento dei consumatori, degli utenti, dei cittadini, dei lettori, degli ascoltatori, dei telespettatori, dei guardoni?
La libertà di critica è sacrosanta. I nostri genitori a costo della loro vita e integrità fisica ci hanno regalato la libertà di opinione. Ma i critici hanno licenza di uccidere incolpevolmente tutto e tutti, abusando della propria posizione dominante? La critica alla critica è consentita ma non avrà mai lo stesso spazio, la stessa evidenza e la stessa carica della critica originaria.

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com/”)

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