lunedì 19 marzo 2012

Errare divinum est


La perfezione troppo perfettina ci blocca a danno della creatività e della fantasia. Quando vogliamo fare le cose perfette, precise, senza errori, non dandoci la possibilità di sbagliare, rischiamo di paralizzarci.
La creatività ha bisogno di libertà. Sentirsi liberi di creare è sentirsi liberi di sbagliare. Quante cose non facciamo per paura di sbagliare, per paura di fare brutte figure in pubblico, per paura di non corrispondere alle aspettative, per paura di pronunciare la parola sbagliata, per paura di balbettare, per paura di non piacere, per paura di non sentirci all’altezza? Quante cose non facciamo per paura di risultare goffi, impacciati, brutti, ridicoli, sciocchi, stupidi? Quante cose non facciamo per paura di prendere un cattivo voto, di non corrispondere al modello di studente o di figlio? Quante cose non facciamo per paura di non essere un Michelangelo, un Benigni, un Marlon Brando, un Cicerone? Quante cose non facciamo per paura di incespicare, per paura di non sentirci apprezzati, per paura di non essere PERFETTI, di una PERFETTA PERFEZIONE?
Essere perfettini ci limita, ci blocca, ci paralizza, ci penalizza. Essere perfettini ci fa camminare, ragionare, immaginare con il freno a mano tirato. Allora al bando la perfezione. Diamoci tutto lo spazio ed il tempo di sbagliare. Errare si deve e si può. Errare deve diventare la regola aurea di vita. Possiamo sbagliare anche il condizionale, il congiuntivo, i tempi ed i modi dei verbi. Potremmo così dire: se io mi permetterei di sbagliare fossi perfetto. Possiamo permetterci di giocare come centravanti di sfondamento del Barcellona e sbagliare tutti i calci a porta vuota dopo avere smarcato 11 giocatori in campo.
Perfetto! Errare divinum est, dicevano i latini che di latino e di sbagli se ne intendevano.
Cosa faremmo, allora, se ci consentissimo di sbagliare di più?

-         Scrivere il migliore romanzo del secolo
-         Girare un film con star di Hollywood 
-         Fare concerti in giro per il mondo con i Pink Floyd 
-         Parlare in pubblico al posto del presidente Usa Obama 
-         Intervenire come opinionista in tv
-         Fermare la gente in piazza, fare amicizia, abbracciarla e baciarla
-         Ballare nelle balere, nelle discoteche, in piazza
-         Recitare in tutti i teatri d’Italia e del mondo con i più bravi attori
-         Condurre una trasmissione televisiva negli Stati Uniti 
-         Prenotarsi per presentare il festival di Sanremo nel 2013
-         Prendere una laurea dietro l’altra
-         Esercitare la professione di maestro di vita
-         Dare lezioni di scrittura a Stephen King
-         Dare lezioni di cinema a Giuseppe Tornatore
-         Dare lezioni di arte a Pablo Ricasso
-         Dare lezioni di Italiano a Alessandro Manzoni
-         Dare lezioni di comicità a Roberto Benigni  
-         Dare lezioni di scrittura umoristica e di gialli a Andrea Camilleri 

1 commento:

Luigi ha detto...

parole sacrosante!!!

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