venerdì 9 aprile 2010

Spariamoci la bomba cannolo di Piana


Sicilia in festa per il cannolo. Il dolce simbolo della Trinacria viene degnamente celebrato a Piana degli Albanesi, incantevole località in provincia di Palermo. La delizia di bomba di ricotta, rinomata in tutto il mondo, sarà la protagonista della seconda edizione di “Cannoli and Friends” festival di dolci e culture che si apre oggi e si chiude domenica 11 aprile in una baldoria di dolci internazionali, degustazioni palatali e concerti musicali. Il tutto a sbafo, a scrocco o, meglio a ufo, come ci suggeriscono gli amici dell’Accademia della Crusca. Durante tutto il week-end di venerdì, sabato e domenica, sarà possibile far impazzire le papille gustative con il celeberrimo cannolo-bomba di Piana degli albanesi. Ma non solo. Oltre alla bomba caricata a pallettoni di ricotta, sarà possibile degustare ogni giorno, gratuitamente al parcheggio Otto Marzo, alcune specialità dolciarie siciliane. Si va dalla sfincia di San Giuseppe alla pantofola mandorlata di Lercara, dalla taralla di Castronovo al panbrillo, panettone “ubriaco” al limoncello. Al viadotto Tozia verrà allestito un villaggio espositivo che ospiterà enti pubblici, aziende sponsor e un interessante itinerario fra artigianato, turismo ed agroalimentare.
Momento centrale dell’evento sarà la gara di pasticceria internazionale, che vedrà confrontarsi dolci tipici di paesi balcanici. Oltre alla delegazione italiana con il cannolo siciliano, parteciperanno la Turchia che preparerà il baklava, la Serbia che presenterà il dolce tradizionale Vasa's cake, la Macedonia con la Ravànija, di origine ottomana a base di semolino e sciroppo e la Bosnia con il Tufahija, mele cotte nello zucchero, ripiene di noci e mandorle e condite con panna montata e vanillina.

La ricetta del Cannolo di Piana
Per realizzare circa 10 cannoli gli ingredienti sono:
Per le cialde:
150 g. di farina, 30 g. di zucchero, 1 cucchiaino di cacao amaro in polvere, 20 g. di burro, Marsala, sale, albume sbattuto, un po’ d’olio.
Per la crema di ricotta:
300 g. di ricotta fresca di pecora, 130 g. di zucchero, una bustina di vanillina, scaglie di cioccolato fondente.
Per la guarnitura: ciliegine candite, zucchero a velo.

La preparazione del cannolo siciliano
Porre su una superficie piana ed asciutta la farina, unirvi il burro, un cucchiaio di Marsala, un pizzico di sale, un po’ di albume sbattuto, cacao, zucchero, un cucchiaino d’olio. Realizzare un impasto consistente e porre in frigo per un’ora, avvolto in un panno. Nel frattempo passare a setaccio la ricotta unita allo zucchero, alla vanillina e alle scaglie di cioccolato fondente. Ricavare dalla pasta delle cialde una sfoglia e formare dischi da 10 cm. circa.
Ungere d’olio gli stampi e su di essi avvolgere i dischetti, sigillando il punto d’incontro delle due estremità con albume d’uovo. Friggere le scorze in una pentola con olio bollente. Dopo averle fatte raffreddare, sfilare i cilindri e riempirli con il ripieno. Guarnire a seconda dei gusti, con le ciliegine candite, porli su un piatto da portata e spolverare con lo zucchero a velo.
La farcitura dei cannoli può variare rispetto ai gusti personali. Si può usare, per esempio, la cannella al posto della vanillina o i canditi al posto delle scaglie di cioccolato.

La Piana che ti spiana
Piana degli Albanesi venne fondata nel XV secolo da profughi provenienti dalla penisola balcanica, in seguito all’invasione turca. Nel corso di successive migrazioni, altri profughi si aggiunsero al primo nucleo. Piana, ancora oggi chiamata dai suoi abitanti semplicemente “Hora”, ossia la “città”, sorse da principio alle falde dell’erto monte Pizzuta. Dopo poco tempo, però, i suoi fondatori furono costretti dall’eccessiva rigidità del clima a scendere nella pianura sottostante, donde il nome di “Piana”. Denominazione ufficiale della cittadina è stata, dalla fondazione al 1940, Piana dei Greci. In seguito venne chiamata Piana degli Albanesi.
La cittadina conserva ancor oggi il rito bizantino greco e la lingua albanese.
I caratteristici tradizionali costumi femminili, riccamente ricamati, vengono indossati in particolari feste di famiglia: matrimoni e battesimi, e in alcune solennità dell’anno liturgico bizantino, specialmente in occasione dell’Epifania, della Settimana Santa e nella domenica di Pasqua.

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