venerdì 14 maggio 2010

Juventus, il bianconero brilla a Sciacca


Il bianconero ha brillato oggi in tutto il suo nobile tono. A Sciacca si è ridestato il suo leggendario colore e blasone. Grande iniziativa del locale Club Juve Doc dedicato alla memoria del mitico presidente “Gianni Agnelli”. I locali della storica ex Chiesa di Santa Margherita del XVI secolo si sono di colpo impregnati della viva e ferita fede del popolo juventino nella vecchia Signora del calcio italiano.
Grande partecipazione da tutta la Sicilia (e non solo) per il primo appuntamento della conferenza regionale “La Juve nel Cuore” tutto incentrato sul tema “Gli agnelli di ieri e i lupi di oggi”. Ospiti e relatori illustri della manifestazione sono stati lo scrittore e giornalista Gigi Moncalvo (autore del libro “I lupi e gli agnelli”) e Salvatore Cozzolino, redattore del portale Ju29ro.com (autore della pubblicazione “Che fine ha fatto la Juve?”). Entrambi ficcanti, lucidi ed illuminanti nei loro ragionamenti tanto che siamo diventati Juventini e anti di tante altre squadre italiane.
Una iniziativa, quella promossa oggi a Sciacca, unica nel suo genere, coraggiosa per certi versi, in cui si è ampiamente discusso del passato glorioso della Juventus e si sono trovate le ragioni del turbine giudiziario di calciopoli “a senso unico” che si è abbattuto sulla società torinese. La conferenza è stata presentata dal giornalista e scrittore agrigentino Raimondo Moncada. L’approfondito dibattito è stato mirabilmente moderato dal giornalista Michele Scimè. Ci sono stati, tra gli altri, gli apprezzati interventi telefonici di Luciano Moggi (atteso a Sciacca come ospite d’eccezione, ma ha spiegato i lotivi della sua improvvisa assenza) e del noto giornalista televisivo Oliviero Beha. Sono poi intervenuti il presidente del Club Juve di Sciacca “Gianni Agnelli” Luigi Sclafani, l’addetto alle pubbliche relazioni dello stesso club Carmelo Falco e l'assessore Antonino Turturici.
Sala stracolma di tifosi juventini doc, provenienti da ogni parte della Sicilia e di oltre Stretto di Messina. Erano presenti, tra gli altri, i club juve doc di Partanna, Castelvetrano, Leonforte, Santa Lucia del Mela, Menfi, Montevago, Valguarnera e Massa Carrara.
Quello di Sciacca è stato un atto d’amore e di fede nei confronti della Juventus e un momento di illuminante analisi sulla recente storia della società in cui, secondo gli intervenuti, ci sarebbe stata una congiura interna e un’interessata azione esterna per distruggere l’onore, la storia, l’onorabilità della Vecchia Signora e azzoppare per sempre la sempre vittoriosa Zebra. Tra i simboli esposti nel salone del Santa Margherita di Sciacca, vi segnaliamo uno scudetto con il numero 29.


Iliubo
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