lunedì 3 dicembre 2007

Vincere la depressione gratis correndo contro l’umor nero


Correre, correre, correre per vincere la depressione gratis. Pedalare, pedalare, pedalare per guarire dal “male oscuro” senza pagare un soldo. Nuotare, nuotare, nuotare per battere la tristezza senza mai prendere il portafogli. Allenarsi, allenarsi, allenarsi per sconfiggere la malattia del secolo senza mettere le mani in tasca. Muoversi, muoversi, muoversi per riconquistare il sorriso e ritornare a vivere un’esistenza di normalità senza spendere l’ombra di un euro. In sintesi: da depressi a vincenti felici, in economia! È uno dei più interessanti risvolti della ricerca condotta da Ronald Dunn dell'Università di Yale di cui si è avuta notizia in questi giorni. Lo scienziato ha scoperto che l’esercizio fisico produce una specie di molecola “mafiosa” dal potere antidepressivo. Tale molecola, è stato provato, è dotata di un’efficace azione di intimidazione e killeraggio nei confronti di una malattia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità pone come seconda causa al mondo di invalidità permanente. Le ricerche stanno proseguendo per stabilire con esattezza quanto conta la sola particella “mafiosa” nella soppressione del male. Si sta, infatti, calcolando l’effetto terapeutico che, nei soggetti sottoposti a sperimentazione antidepressiva, hanno esercitato le paroline “Gratis”, “Senza pagare un soldo”, “senza mai prendere il portafogli”, “Senza mai mettere le mani in tasca”, “Senza uscire l’ombra di un euro”. La garanzia iniziale di un’esperienza di felicità gratuita avrebbe inciso sul risultato finale fungendo da effetto placebo.
La depressione, come tarlo della mente e dello spirito, annienta la persona nel cervello e nelle finanze con effetti devastanti nei rapporti interpersonali, nello studio, nell'ambiente familiare e lavorativo. Il depresso non solo deve sopportare la pesantezza della malattia ma è costretta pure ad uscire un sacco di soldi in farmaci e terapie che non tutti si possono permettere. Il male oscuro costa preoccupazioni e denari anche a famiglie, imprese e pubblica amministrazione. Parenti e lavoratori, senza motivazioni, stimoli, voglia di fare e di vivere, si presentano con capacità di relazione, ideazione e produttuvità molto ridotte.
La scoperta di Ronald Dunn indurrà sicuramente capifamiglia, imprenditori e capi di pubbliche amministrazioni a rivoluzionare l’approccio con questa categoria di familiari e impiegati privi di interessi e pieni di pensieri negativi. Gli appartamenti dovranno trasformarsi in attrezzate palestre dove allenare l’autostima. Gli uffici delle aziende dovranno lasciare il posto a piscine olimpioniche dove andare a farsi una nuotata per tonificare i muscoli dell’umore. Gli spaziosi corridoi degli enti pubblici dovranno diventare piste ciclabili dove esercitare in bici la fiducia in se stessi. Solo così famiglie, imprese e istituzioni pubbliche diventeranno, ovunque e con pochi investimenti, luoghi di piacere e non una concausa di umor nero, ansie, insicurezze, incomunicabilità, fobie, ossessioni, irritabilità, attacchi di panico, autolesionismo, bulimia, anoressia, morte.
La depressione come malattia individuale e sociale va combattuta indiscriminatamente con ogni mezzo e in ogni luogo con misure appropriate, personalizzate e economicamente alla portata di tutti. È ingiusto che un ricco depresso si possa curare nei tempi occorrenti con i migliori medici e le migliori terapie mentre un depresso povero, nell'osservare la progressiva guarigione del fortunato benestante depresso, si lasci morire di umor nero di rabbia.
La depressione è una cosa seria e va trattata in maniera altrettanto seria. Per cominciare a uscire dal tunnel, il primo passo è indossare un paio di scarpe e andare a correre, correre, correre cercando con la forza di volontà uno spiraglio di luce nella lontananza del buio. Il secondo passo è quello di cominciare a ritrovare la forza di un sorriso, anche accennato, malgrado le forti resistenze interiori. Il terzo passo, indispensabile per le forme più gravi e in fase acuta, è quello di correre da uno specialista, senza perderci tempo.

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: http://www.iliubo.blogspot.com”)

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