martedì 1 gennaio 2008

Botte di capodanno, brutale rito italiano che fa male ma che porta fortuna


Prime botte di capodanno. Come ogni anno in Italia è strage. Ecco il tragico bilancio della notte più folle del primo gennaio 2008: 56 milioni di contusi gravi, tanti quanti sono gli abitanti del Belpaese. Tanti! Troppi! E c’è già chi propone l’abolizione per legge di quella che viene definita una tradizione arcaica, un’usanza di fine anno dell’età della pietra, un rito sacrificale barbaro.
Tra la fine dell’anno e l’inizio del nuovo si usa in Italia festeggiare prendendosi a botte, a differenza di tutti gli altri paesi del mondo dove vige l’usanza dei botti.
In Italia fino a qualche anno fa si festeggiava pure così, facendo scoppiare petardi e tra un petardo e un altro ci si faceva scappare anche qualche fucilata, qualche cannonata, qualche lancio di bomba a mano (non c’era occasione migliore per i regolamenti di conti: per togliere di mezzo nemici, antipatici e fedigrafi). Era una guerra combattuta casa per casa, vicoli vicoli, piazza per piazza, scala per scala, fogna per fogna: una guerra di merda!
Ma quando sono cominciati i primi funesti bollettini con migliaia di morti, feriti e mutilati, qualche genio italico sadomasochista ha pensato bene di sostituire questa brutale usanza con le più economiche, affettuose e naturali botte di famiglia. I primi anni è andata bene. Ai Pronto Soccorsi non si è presentato neanche un ferito con il personale sanitario che si è permesso di giocare la notte al medico e all’infermiera.
Purtroppo, col passar del tempo, ci siamo fatti prendere la mano e uno schiaffo dietro l’altro è finito a schifìo. A forza di botte, il popolo italiano, nel giro di pochissimi lustri, è diventato di carnagione nera. Per i festeggiamenti di capodanno si tirano ciampatuna che è un piacere (“ciampatuna” è un termine del siciliano colto che riassume magnificamente in un’unica espressione il dolore di ripetuti: ceffoni, legnate, sganassoni, sberle, randellate, scapaccioni, pugni e percosse). Per la credenza popolare, più colpisci e più fortuna hai, più ti fai picchiare e più fortuna porti! Si fa a gara! E se non colpisci l’amico o il parente ci restano pure male.
Gli ospedali, nella notte di capodanno, sono stracolmi di persone contuse, lesionate, disarticolate, sbrindellate, con lividoni da far spavento. Anche per questo capodanno i nosocomi hanno fatto registrare il tutto esaurito. I ricoverati ululano per il dolore lancinante però, sotto sotto, sono molto contenti e soddisfatti del risultato. Saranno sì traumatizzati e segnati per tutta la vita ma, secondo la buona tradizione italiana, saranno le persone più fortunate del 2008!

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

Nella foto il classico “numero cinque”, simbolo del ciampatone siciliano (schiaffo a piene mani o a cinque dita!)

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