venerdì 21 marzo 2008

Oche contro i Giochi dell'Oca


L’oca minaccia querele. È stanca di sentirsi presa in giro. Non vuole essere più presa come simbolo delle donne stupide e superficiali. Da tempo si registrano sui giornali le vibranti proteste delle associazioni di categoria contro quelle che da secoli sono considerate delle espressioni offensive, dei modi di dire ingiuriosi fuori dal tempo. “Abbiamo una nostra dignità” ci starnazza in esclusiva Oca Zzo, presidente del Sindacato Cinese delle Oche .
I palmipedi di tutto il mondo minacciano addirittura una “class action”, un’azione legale senza precedenti se non si provvede subito a cancellare dal linguaggio comune espressioni come:
- essere stupido come un' oca
- essere un’oca giuliva
- avere il cervello di un’oca
- capire meno di un’oca


"A sentirci paragonati alle femmine dell’homo sapiens – dichiara St’Oca Zzo, figlio del presidente del sindacato cinese – mi viene la pelle d’oca”.
Siamo andati al polo nord a chiedere un parere all’unico esemplare di F’Oca R’Oca. Gli abbiamo chiesto se la categoria si senta discriminata. Il palmipede artico ci ha freddamente risposto: “Con p’oca c’oca qui da noi va tutto occhei”.


Ma anche nel mondo della prostituzione ochense si comincia a levare forte il grido di protesta. Gli aderenti all’Associazione “Porca l’oca” hanno chiesto l’intervento dell’Onu per il boicottaggio dei prossimi Giochi dell’Oca.


Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

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