martedì 25 marzo 2008

Strascico flatulenzico dei dì di festa


Turbolento strascico flatulenzico di Pasqua e Pasquetta. Le abbuffate di questi giorni hanno avuto conseguenze devastanti. Per fortuna non si registrano danni a cose o a persone. Solo un forte senso di schifo, ribrezzo e fastidio olfattivo.
La causa di quanto accaduto è una potente flatulenza originatasi dal metabolismo festivo. Prendendo in prestito il siciliano colto, sintetizzo il concetto con l’espressione: "pirito all'urbina!"
Ancora non mi sono ripreso dalle mangiate di domenica e di lunedì. Sono incontenibile. I sismografi hanno avvertito in questi giorni significativi movimenti tellurici a pelo di superficie. I meteorologi stanno invece registrando la presenza di grandi masse d'aria che dalla Sicilia si spostano in tutte le direzioni (sud, nord, est ed ovest) interessando le coste settentrionali dell'Africa, il Nord dell’Italia e l’Europa centrale. Lamentele cominciano ad arrivare anche dalle comunità di siciliani che vivono nella sciccosa Londra. Non so se sia stata la carne di porco o quella di crasto, la pasta al forno o il pasticcio, la cassata siciliana o la colomba al pistacchio. Lo diranno gli accertamenti specialistici. Al momento non c'è rimedio. Mi hanno consigliato l’uso di speciali tappi. Ho provato ma mi sono presto stappato e per poco non ti uccidevo un passante non solo con il tappo ma anche con il violento getto d’aria.
Per attutire il suono mi hanno consigliato degli appositi silenziatori e vestiario fonoassorbente. Per mascherare l’odore, mi hanno suggerito di indossare mutande inzuppate con potentissimi profumi. Con la flatulenza bisogna fare molta attenzione. Gli antichi consigliano di non trattenere gas nello stomaco. I peti possono ritorcersi contro di noi. Si rischia di scoppiare. Di farsi del male. Di prendersi qualche grave malanno intestinale. Mi ricordo ancora un detto che mi ripeteva mia nonna Carmela: “Scusati la genti ca lu piritu è fitenti, si nun mi vuliti ascuntari lu piritu a ghiuttari!”. E giù con peti e scoregge alla faccia di imbarazzanti galatei, delle orecchie e dei nasi più sensibili. Quando si sente il colpo in canna bisogna cannoneggiare senza pietà. Anche i sovrani, il fior fiore dell’aristocrazia, i capi di stato ci danno di brutto. Sono soltanto molto bravi a non farsene accorgere in pubblico. Ma alla prima occasione e soprattutto nell’intimità si lasciano andare tutti in libertà, senza vergogna, beandosi dei suoni spernacchiosi e degli odori sulfurei. Come disse poeticamente il sommo Dante Alighieri nella Divina Commedia: “ed elli avea del cul fatto trombetta”.
Spero la situazione personale si normalizzi in settimana. Ho paura delle conseguenze che una prolungata flatulenza avrebbe sulla salute dell’umanità. I peti, nel loro complesso, hanno un significativo impatto ambientale. Secondo alcuni scienziati, contribuiscono all’effetto serra. Ammetto di non avere ancora capito quale sia l’esatta causa del buco dell’ozono se lo sgradevole odore o il violento spostamento d’aria?

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...