mercoledì 14 maggio 2008

Asini contro il caro petrolio

Il prezzo sempre più proibitivo del petrolio al Sud ci fa un baffo. In Sicilia abbiamo scoperto il modo per consumare poco o non consumare affatto i carburanti. E dunque non impoverirci facendo arricchire i padroni del mondo. E' la prima volta al mondo che si contrasta seriamente il caro-petrolio.
Il prezzo del barile raddoppia ogni tre mesi, in Italia, in Europa, in tutto il Mondo? Il prezzo del greggio in un anno è passato da 60 dollari a quasi 130 dollari al barile? Noi, ad Agrigento, ci mettiamo a ridere. Se entrate in un allevamento di galli e galline, a Palma di Montechiaro come a Porto Empedocle, Raffadali, Ribera e Sciacca, notate che anche i polli ridono della corsa al rialzo del prezzo dei carburanti.
I petrolieri, gli affaristi, gli speculatori credono di approfittarsi della nostra dipendenza dall’oro nero, principale fonte di energia. La radicata convinzione è il loro punto di forza. Questi signori ci hanno prima costretto a fondare la nostra vita sull’oro nero (trasporti, riscaldamento, mobilità, gelati, panino con la milza o con le panelle ecc.) e ora ci aumentano a dismisura il prezzo. Ma la pacchia è finita, cari signori e signore dei miei piedi scalzi e con le bolle. Ogni bravo conterraneo, nel suo piccolo, e in un momento in cui si assiste a un preoccupante immobilismo, sta cominciando a fare la propria parte per corrodere sempre di più questo inossidabile potere.
C’è chi ha rispolverato i folcloristici carretti siciliani. C’è chi si è rimesso a cavalcare animali e ad arrivare in ufficio, in banca, in questura, in prefettura, con cavalli e muli. Ci sono bambini che si sono fatti comprare dei pony o degli asini (vedi foto) dai genitori, per andare all’asilo o alle elementari a dorso di economici quattro zampe. Un pieno di fieno e via!
Solo diminuendo l’altissima domanda degli idrocarburi – mi dice mia figlia di 7 anni - si può ridurre il prezzo del petrolio in un mercato impazzito.
Io, personalmente in persona, pendolare per necessità, ho cominciato da qualche giorno a spingere a mano la mia macchina - una pesantissima station wagon Peugeot - alla faccia dei piazzisti di gasolio. In apparenza è una faticaccia immane. Ma prendo l’erculea attività come sano esercizio ginnico, cogliendo i lati positivi della situazione d’emergenza. Nella vita, d’altronde, è importante convincersi delle cose.
Spingendo l’automobile per chilometri e chilometri:
- faccio ginnastica;
- risparmio i soldi della palestra,
- mi mantengo in forma;
- risparmio i soldi del carburante;
- risparmio i soldi del gommista;
- risparmio i soldi del meccanico;
- non inquino l’aria e i miei polmoni di gas di scarico.

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

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