sabato 14 giugno 2008

Europei 2008, Italia di tifosi iettatori


Noi italiani siamo bravi a fare il presidente del consiglio dei Ministri e il commissario tecnico della nazionale di calcio. Siamo imbattibili. Nessuno, come noi, è in grado di governare bene l’Italia. Nessuno, come noi, è in grado di selezionare i giocatori migliori e metterli in campo per vincere. Tutti i premier sono scarsi e ci fanno solo del male togliendo o mettendo le tasse. Tutti i ct della nazionale sono scadenti sia che mettano in campo la squadra che secondo loro è la più logica, sia mettendo in campo la formazione reclamata a gran voce da critici, giornalisti e sportivi. Premier e ct sono sempre incapaci, incompetenti. Sempre. Solo noi sappiamo essere i migliori.
Fermandoci alla nazionale di calcio, mi fanno impazzire i processi sommari e le condanne senza appello ai commissari tecnici. Ricordo Bearzot, ricordo Sacchi, ricordo, Zoff, ricordo Lippi: messi sempre sulla graticola per giorni, settimane, mesi, anni. Sono stati considerati il peggio, del peggio, del peggio. La feccia della tradizione calcistica italiana. Se la nazionale perde, è perché l’allenatore non ha mandato in campo Alessandro Del Piero. Se pareggia e compromette la qualificazione ai quarti dell’Europeo 2008, è perché il ct ha messo in campo Alessandro Del Piero. C’è da impazzire! I programmi televisivi di approfondimento sportivo, così come i giornali, non si possono più seguire. Hanno sempre ragione, qualunque cosa accada. Ricordo bene la martirizzazione di Bearzot che poi vinse i mondiali in Spagna 1982 contro tutte le feroci critiche dei 56 milioni allenatori del paese. Ricordo Vicini che per pura sfortuna non andò avanti ai campionati che si svolsero in Italia. Ricordo Zoff che fece una bellissima figura contro la raffica di cattivi oppositori che lo consideravano un brocco. Ricordo Lippi che qualcuno voleva dimissionario e poi vinse i mondiali in Germania nel 2006. Ricordo Sacchi, sconfitto ai rigori dal Brasile nella finale dei campionati che si svolsero in America. Il Ct per critici e sportivi ha sempre torto e va aspramente criticato fino alla fine, sperando che perda per dare ragione alle giuste e legittime critiche. Se il ct perde, va lapidato perché con tracotanza, strafottenza, arroganza, non ha seguito i consigli della critica o, se li ha seguiti pedissequamente, li ha messi in pratica male o troppo tardi. Se il commissario tecnico vince, lo fa perché è stato fortunato e soprattutto perché ha umilmente accolto i suggerimenti della critica.
Roberto Donadoni, per la stessa ragione, è da sostituire agli Europei di Austria e Svizzera perché ha perso contro l’Olanda. Ed è da cacciare via perché, cambiando ben cinque giocatori a furor di popolo, ha pareggiato la seconda partita contro la Romania. L’italia deve sempre vincere, perché al mondo esiste solo l’Italia. Non esistono nel pianeta altre squadre forti. Ma calmiamoci un pochino. Lasciamoli lavorare. Nello sport si vince o si perde. Non capisco, però, perché Donadoni ha sostituito Del Piero con Quagliarella al 32’ minuto del secondo tempo. Se lo avesse sostituito prima le cose sarebbero cambiate. Come sarebbe stata un’altra musica con Di Natali in campo che invece è rimasto colpevolmente in panchina. Se avesse messo in campo Di Natali, che nella gara d’esordio ha giocato malissimo, avremmo sicuramente battuto la Romania e passato il turno. E che dire poi di Cassano? Perché ha giocato a destra e non a sinistra? Perché poi si è spostato improvvisamente a sinistra e non è rimasto a destra? Perché è entrato 32 minuti prima dello scadere dei 90 minuti e non 33 minuti prima del fischio finale dell'arbitro cornuto? Sono misteri del calcio italiano e dei 56 mila tifosi iettatori.

Iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)

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