giovedì 3 gennaio 2008

Contro il malocchio, toccati il "porta gioielli" anche se agnostico convinto


Non è vero, ma ci credo! Non ci credo ma è vero! Non è vero ma mi tocco ugualmente e con energia pressante i bassifondi vitali, rischiando l’impotenza e l’auto-sterilizzazione. L’irrazionalità, quando c’è di mezzo la superstizione, batte la razionalità, l’inconscio prevale sul conscio, l’angoscia si mette sotto la coscia. Siamo nati e cresciuti in un mondo di creduloni superstiziosi ed è inevitabile portarsi addosso gli influssi condizionanti di un’ignoranza storica diffusa. E allora anche se siamo convintissimi che la sfiga o i portatori di iella non esistano, compiamo lo stesso quel rituale magico "scaccia malocchio". Come suggerì nel suo capolavoro Peppino De Filippo: Non è vero... ma ci credo! Concetto completato poi dal genio di Salvatore Gioacchino Petrapapula: Non ci credo... ma è vero!
Quando siamo con amici e parenti ci capita di fare platealmente i superiori, di bollare come stupidi pregiudizi certe insensate credenze: il gatto nero che attraversa la strada, lo specchio rotto, il passare sotto una scala, lo spargere sale, essere 13 a tavola, trovarsi di venerdì 17, posare il pane sulla tavola capovolto, mettere i coltelli in croce, lasciare le scarpe capovolte, posare un cappello sul letto, tenere il cucchiaio con la mano sinistra, scendere dal letto dalla parte sinistra, versare olio, aprire un ombrello in casa, far cadere a terra un copione di un’opera teatrale. Poi, una volta solo, in privato, segretamente, anche se sei un miscredente dichiarato cominci a toccarti i gioielli di famiglia (leggi: generatori di umanità!), fai le corna con entrambe le mani, strappi i ferri di cavallo agli equini della fattoria del vicino, ti strofini addosso corni di finto corallo rosso comprati a quattro soldi dagli extracomunitari, ti aggrappi energicamente alle gibbosità di amici o amici degli amici gobbi. Sono semplici gesti, atti, riti scaramantici tratti dalla millenaria tradizione popolare che ti consentono di neutralizzare oggetti, fenomeni, animali o persone che vengono considerati portatori di sventura. Ognuno, inoltre, in modo fantasioso e creativo, si inventa personali scongiuri o esorcismi che, si pensa, possano avere un’influenza magica contro ogni forma di negatività: ad esempio porti sempre dietro il pacco di preservativi che avevi in tasca quando hai dato il tuo primo bacio o quando hai vinto un biglietto omaggio al cinema per assistere per un mese al tuo film porno preferito.
Il gesto dei gesti, l’atto scaramantico per eccellenza, il simbolo dei porta fortuna contro ogni tipo di maleficio, dicono i nostri affezionati lettori, è toccarsi sotto la vita, esattamente nell’intersezione tra gli arti inferiori di un essere umano di sesso maschile.
La paura prevale sulla ragione. Siamo dominati, condizionati da un’ignoranza accecante. Viva comunque la scaramanzia se ci fa star bene, se ci rende ricchi, se ci rende inattaccabili, imperforabili, immortali, se ci trasforma in Superman e Superwoman!
Maghi, maghetti, cartomanti, fattucchiere, streghe, indovini, lettori di fondi di tazzine di caffè, interpreti di tazze del the, decodificatori di residui nei boccali di birra, sapienti traduttori delle chiaroscurali chiazze di calcare rimaste sulle pareti del w.c., svolgono a loro dire un utilissimo servizio sociale per dare la necessaria luce al nostro lato oscuro.
La scaramanzia, dunque, per dare vita alla non vita! Ma, purtroppo, a sentire il critico, saggista, scrittore e semiologo, Umberto Eco, non sembra essere così. Secondo il celebre autore de “Il nome della Rosa” e il pensatore della Rosa di Nome: La superstizione porta sfortuna! Utilizzando una colorita espressione del siciliano colto: O cu li cricchi o cu li crocchi semu ‘nmezzu a merda (o così o pomì siamo spacciati, in mezzo alla cacchina n.d.r.).

iliubo

(© materiale originale, se adoperato al di fuori da questo blog riportare la dicitura: "autore iliubo - tratto da: www.iliubo.blogspot.com”)
Per approfondimenti sull’argomento, per il vostro benessere e buon umore, vi consigliamo vivamente di leggere uno dei divertenti capitoli dell’atteso “Ti tocca anche se ti tocchi”, l’opera di satira e umorismo che ci ha annunciato come prossima uscita l’autore Raimondo Moncada (agrigentino purosangue come Pirandello, Sciascia, Camilleri, Petrapapula) su cui già alcuni responsabili di prestigiose Case Editrici hanno messo gli occhi, restando ciechi dalla contentezza.


2 commenti:

Samantha Capitano ha detto...

Caro Iliubo,
e'proprio di alcuni giorni la strabiliante notizia: la non tanto gradita Camilla, moglie di Prince Charles, ha fallito il lancio della bottiglia (famosissimo rito scaramantico per gli uomini di mare) della nave Queen Victoria, una lussosa nave di turisti ricchissimi che al loro primo viaggio hanno, a quanto pare, sofferto di vomito e di dissenteria :cosi' alcuni hanno speso il viaggio vomitando le budella in mare, mentre altri hanno passato lunghe ore sulle tazze marmoree dei bagni delle lussuose cabine.

iliubo ha detto...

Cara Samantha,
ti ringrazio del contributo fornendoci da Londra una segnalazione "reale" che lanciamo ai nostri sempre più numerosi visitatori. Quello che ci hai raccontato è niente al confronto di quello che ti sto per svelare. Abbiamo scoperto, attraverso complesse indagini d'archivio, degne del miglior 007, che durante la cerimonia del varo del celebre Titanic si usò una bottiglia infrangibile. Il recipiente lanciato con gagliarda energia è andato a sbattere violentemente contro quello che poi si scoprì essere il punto debole della maestosa nave: il tallone di Achille. Il Titanic viaggiò con quel buco che col passare dei giorni diventò una gigantesca falla imbarcando acqua senza che nessuno se ne accorgesse. Ci pensò una montagna di ghiaccio, un enorme Iceberg ad aprire gli occhi all'insonnolito equipaggio. Quell'iceberg si è conficcato, inizialmente, all'interno della falla, otturandola. Ma l'equipaggio con l'aiuto dei migliaia di turisti a bordo, credendo di fare il bene di tutta la nave, ha pensato bene di squagliare con potentissime fiamme ossidriche la montagna di ghiaccio. L'iceberg, sciogliendosi, ha fatto colare a picco il celebrato Titanic.
Ti sembra una minchiata?

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