giovedì 8 gennaio 2015

Una preghiera semplice per la libertà di satira

Dio, ferma e punisci i violenti, i fanatici assassini, chi ci toglie o ci vuol togliere il sorriso, chi fa del male anche in nome tuo, soprattutto in nome tuo. E fai sentire al mondo la tua bella risata. 

Dai! Fammela sentire! In nome della satira, in nome della vita, dono prezioso e unico che nessuno ha il diritto di toglierci, che nessuno ha il diritto di terrorizzare. 

Sì, fallo sentire a tutti che ridi, grandi e piccoli. Fai rimbalzare l'ilare eco in ogni continente, in ogni paese sperduto, tra le alte vette delle montagne, negli abissi degli oceani, nello sperduto confine dell'universo, dentro quei crani dove alligna la cieca follia. 

Stordiscici con la tua risata. Fai suonare e risuonare i nostri timpani a festa. Facci diventare per un attimo sordi come le campane. Contagia l'intera umanità con la tua divina risata, colpendo tutti, ma proprio tutti, senza distinzione di razza, di religione, di cultura, di ceto, di colore dei capelli, di numero di scarpe, di intelligenza, di stupidità. Contagia soprattutto chi non vuol ridere o non riesce a ridere. Colpisci prima me, mi raccomando, quando in quei momenti di malinconia ho il muso lungo e quando mi guardo allo specchio si rompe. Amen.  

Ascolti?
È una preghiera.  

Certo che, se non dovessi esistere, alla fine di tutto ci sarebbe solo da ridere. 

Raimondo Moncada 

tratto dal blog www.raimondomoncada.blogspot.it 

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